lunedì 21 febbraio 2011

Risotto al pesto di pistacchi con speck e scamorza


Devo dire che quello che più mi manca quando sono a dieta sono i dolci... il profumo di una torta di mele, la morbidezza di un pan di spagna, la golosità di un muffin...ah! I sacrifici non sono vani amici miei! Oggi festeggio il mio primo complemese di dieta e ....sono a quota - 5 kg ! :)
Sono molto felice e devo assolutamente ringraziare Chiara, la nutrizionista che mi segue e che ad ogni pesata mi gratifica con un peccatuccio. Quello che mi sono concessa questa domenica è ben rappresentato in questo post e non mi ha fatto rimpiangere la voglia dolce...si capisce da sè, leggendo gli ingredienti.
E' un risotto in cui ho fuso i sapori del nord a quelli del sud (che in tempo di festeggiamenti dell'unità d'Italia non è male) e il connubio è semplice e saporito. Io vi consiglio di farlo subito!

Per il pesto di pistacchi devo ringraziare la JUST SICILIA un'azienda per l'appunto siciliana che anche online offre un'ampia gamma di prodotti da quelli alimentari a quelli più tipici.
Il riso invece, arriva direttamente dalla pianura padana, esattamente dalla provincia di Pavia, ringrazio di cuore Maura che ha creduto nel blog mettendomi a disposizione delle eccellenze prodotte dalla sua azienda LE CAMPANELLE che vi invito a visitare "virtualmente"; anche in questo caso è possibile approfittare della vendita telematica.

Beh, che dire, ho perso 5 kg, collaboro con aziende fantastiche e tra pochi giorni festeggerò il compleanno...una settimana davvero entusiasmante :)

Ingredienti per 4 persone

400 g di riso Superfino Carnaroli "Le Campanelle"
150 g di pesto di pistacchi "Just Sicilia"
150 g di scamorza affumicata
100 g di speck
1 litro di brodo vegetale
mezza cipolla bianca
sale e pepe qb
olio extra vergine d'oliva qb

Preparazione
Scaldare un tegame capiente, unire l'olio e una volta caldo, la cipolla tagliata a cubetti piccoli.
Lasciarla imbiondire, unire il riso, farlo tostare e a poco a poco aggiungere il brodo necessario per portarlo a cottura.
Regolare di sale e pepe. Spegnere il fuoco, incorporare il pesto. Successivamente, con movimenti delicati, la scamorza tagliata a cubetti e lo speck a striscioline. Mantecare e servire subito con un'altro giro di pepe.
Facoltativamente aggiungere parmigiano.

venerdì 11 febbraio 2011

Pie di carne in agrodolce


C'è molta ispirazione anglosassone nelle mie ricette. Il mio amore per il regno unito forse non vi è nuovo. Adoro la sua musica, la sua cultura, il modo di fare, i prati verdi e sconfinati, la capacità di ammodernamento e vi sembrerà superficiale, ma amo la scelta che c'è nei loro megastore :)
Lì c'è veramente il sapore della multietnia e convivere insieme non sembra assolutamente difficile, così come in molti posti d' America. Molte volte sono stata tentata di imbarcarmi a bordo di un areo con destinazione Londra per cambiare la mia vita o semplicemente per vivere una vacanza studio. Ma non ce l'ho fatta. Riesco a viaggiare, scoprire mille posti, ma non a lasciare il mio paese. Anche se ho un contratto a progetto. Anche se già lo conosco da cima a fondo. Anche se i treni arrivano in ritardo. Anche se non sono figlia di. Anche se i miei vicini fanno rumore. Anche se vedo rifiuti per strada. Anche se il nostro potere d'acquisto non vale nulla. Anche se la nostra politica è imbarazzante. Anche se nei megastore è difficile trovare il golden syrup :) Anche se...sono troppo sentimentale e per questo non lascio il mio paese.

A tutti voi la mia ricetta di un pasticcio o torta di carne (che gli inglesi chiamano pie) davvero particolare e deliziosa grazie a la salsa di cipolle di LAZZARIS che trovate qui.
Questa si che è un'azienda che mi ha sorpreso, a casa mia non si sono mai utilizzate le mostarde e le composte per creare piatti e dessert, ma da quando sono entrata in contatto con Lazzaris non possiamo più farne a meno. I piatti acquistano un altro sapore e originalità! Vi invito a visitare il sito per scoprire di più su questa realtà che nasce nel nostro paese proprio agli inizi del '900.


Ingredienti per 4 persone
800 g di spezzatino di bovino
500 g di pomodori pelati
70 g di salsa di cipolle LAZZARIS
1/2 bicchiere di vino rosso
1/2 cipolla bianca
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe qb

per la pasta
470 g di farina 00
150 g di burro
30 g di farina integrale
1 cucchiaino di senape inglese
1 cucchiaino raso di sale
acqua fredda qb
1 uovo

NB Per la ricetta potrebbe bastarne anche meno di pasta, ma quella che vi avanza surgelatela!!

Preparazione
Per prima cosa sarà bene preparare la pasta.
In una ciotola capiente posizionare le due farine, il sale e la senape. Aggiungere il burro freddo e tagliato in piccoli pezzi. Cominciare a lavorare con le dita e aggiungere acqua fredda quanto basta per dare forma al composto. Bisognerà ottenere un impasto liscio e omogeneo (come quello di una frolla o pasta brisè) a cui dare forma di palla e che dovrà riposare 20 minuti in frigo. Ovvio che potete fare l'operazione con il mixer o planetaria.

Nel frattempo, scaldare un largo tegame e aggiungere 3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva. Tagliare la cipolla a cubetti e lasciarla soffriggere per pochi minuti fino a che diventi bionda. Aggiungere lo spezzatino tagliato in pezzi piccoli e insaporirlo con la cipolla e un pizzico di pepe. Sfumare subito con mezzo bicchiere di vino rosso e lasciarlo evaporare. A questo punto unite i pelati e spezzettateli con un mestolo. Aggiungete sale quanto basta e lasciate in cottura  altri  10 minuti. La carne non deve cuocere molto perchè andrà in forno. A fuoco spento unito la salsa di cipolle agrodolci LAZZARIS e amalgamate il tutto.

Ora, si potrà scegliere di servire 4 cocotte come ho fatto io o un'unica pirofila se non volete monoporzioni. Ma vi assicuro che comunque le mie sono molto abbondanti.
Stendete la pasta riposata con un spessore di circa mezzo cm e ricavate dei  cerchi con il coltello di diametro superiore a quello delle cocotte. Inserire lo spezzatino con la salsa fino a mezzo cm dal bordo delle cocotte e coprire con i cerchi di pasta fatti precedentemente tagliando l'eccesso. Spennellare con dell'uovo e infornare in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti circa.

lunedì 7 febbraio 2011

Pasta e fagioli con la nduja


Speravo di poter abbracciare il kitchen aid il più presto possibile ma così non sarà...
ma al peggio non c'è mai limite e mi spiego meglio.
Da qualche mese è venuta ad abitare una nuova famiglia nell'appartamento a fianco al mio. Si sa, sono costruzioni moderne, i muri sono sottili e sfortunatamente ho la mia camera da letto nel loro salone. Ma chi ha progettato queste palazzine? Al di là di tutto, mi chiedo e richiedo come si possa essere così maleducati e cafoni. Rumori 24 h su 24, bambini che piangono in continuazione, i genitori che urlano e sbattono porte e sedie. E' vero, non si può stare in silenzio, ma neanche arrivare a questo grado di inciviltà. Ho bussato al muro, ci ho parlato bonariamente, ma da una parte il discorso è entrato e dall'altra è uscito. Ho comprato persino i tappi per gli orecchi ma non funzionano! Sono disperata!! Mi sa che mi toccherà insonorizzare la stanza e chissà quanto mi costerà!

Fortunatamente ho passato la settimana e il week end a consolarmi con la mia yogurtiera neozelandese nuova di zecca, "easiyo", di cui sono molto soddisfatta! Lo yogurt è buonissimo!
Se poi c'è una pasta e fagioli piccante che ci riscalda, il tempo passa ancora meglio.
Per questa ricetta mi sono avvalsa di due importanti aziende con le quali collaboro: la MAGNATUM Club
ed ETERNI SAPORI DI CALABRIA. La prima, una splendida azienda umbra che mi ha fatto provare i fagioli borlotti tylor che potete trovare qui e la seconda, azienda calabrese che già abbiamo imparato a conoscere, commercializza la migliore nduja  di tutta la calabria.
Ma cos'è? 
Il nome nduja deriva dal francese "andouille", che vuol dire "salsiccia". Non è tuttavia una salsiccia, per quanto possa assomigliarci. E' fatta con carne di maiale, un po' di grasso, e molto peperoncino piccante. Può essere spalmata sul pane, crostini o aggiunta in cucina a molti piatti per sostituire il classico peperoncino :)

L'unione dei fagioli con questo insaccato vi sorprenderà :)

Ingredienti per 4 persone
300 g di pasta mista
300 g di fagioli secchi borlotti tylor Magnatum club
30/50 g di nduja (dipende da quanto la volete piccante)
2,5 l d'acqua
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale qb

Preparazione
Tenere a bagno i fagioli in acqua tiepida almeno per 10 ore.
Scolarli e sciaquarli sotto acqua corrente.
Nel frattempo, in una casseruola capiente scaldare l'olio e lo spicchio d'aglio, aggiungere i fagioli e coprirli abbondantemente con l'acqua indicata negli ingredienti.
Portare a bollore con una fiamma vivace, dopodichè abbassarla e lasciare sobbollire i fagioli per 30/40 minuti. Quando saranno cotti, prelevarne una piccola quantità da tenere da parte.  
Far riprendere il bollore alla casseruola (se l'acqua si è abbassata troppo aggiungetene un pò, ma che sia bollente) e lessare la pasta direttamente nei fagioli, questa cottura si chiama risottata e dona molto più sapore a tutto il piatto.
Frullare i fagioli tenuti da parte con un pò d'aqua di cottura. Aggiungere la purea quando la pasta sarà cotta e mantecare con fiocchetti di nduja che si scioglieranno con il calore.

NB Se non trovate la nduja aggiungete peperoncino tritato

martedì 1 febbraio 2011

Pizza rustica con broccoli e salsiccia


Diciamo che ci sono dei buoni motivi per i quali vale la pena non dormire la notte. Il lavoro, la famiglia, le bollette, ok, ma se vi racconto perchè ho l'insonnia non mi rivolgerete più la parola.
Diciamo che è da qualche giorno che nella penobra della notte fisso il soffitto della mia stanza da letto con gli occhi stile panda, pensando alla planetaria da acquistare (ebbene si, faccio ancora tutto a mano).
Ero partita dal modello Kenwood chef major KM20, poi ho pensato che il KM40 aveva solo una piccolissima differenza di prezzo e quindi mi conveniva prenderlo perchè includeva il timer.
Dopo poco tempo mi sono resa conto che un modello così grande avrebbe fatto fatica a montare 1 solo albume e così ho ripiegato la scelta sul KM10, fino a quando sono stata fulminata sulla via del centro commerciale (e non di Damasco - ndr).
"Il Kitchen aid", "Il kitchen aid, come diavolo ho fatto a dimenticarlo!!??" Ma è tutta un'altra cosa! Colorato, un pò vintage come piace a me, perchè non ci ho messo subito gli occhi ?
(Certamente avrei guadagnato qualche ora di sonno).

Ok macchina scelta, ma in quale tonalità? Bianco come quello di Nigella o il classico rosso?
Mi collego sui siti che vanno dalle alpi alle ande alla ricerca di un colore convincente e di un prezzo decente.
Si sa, nel nostro paese è caro, lo fanno passare per un oggetto di lusso quando invece in America è una normale impastatrice che ha quasi ogni domestic goddess, ma è difficile trovare qualcuno che te lo spedisca in Italia, e credo che non valga la pena impiccarsi con i traformatori, adattatori, spine e voltaggi. Ogni cosa ha il suo prezzo. Mi sono affidata direttamente ad un rivenditore di Verona e spero di concludere l'acquisto tra qualche giorno. Il mio Kitchen sarà di un colore molto particolare...
...mi spiace ma lo scoprirete più avanti!! :)
Si, ci sono cose più importanti al mondo e il mio discorso potrà sembrare leggermente paranoico, ma credetemi, questo è un elettrodomestico per tutta la vita (si spera) e quindi importante.

Con tutta la sincerità e la spudoratezza che ho, rivelo che la ricetta del giorno giaceva nel mio archivio da Capodanno, quindi se sullo sfondo riconoscete un'albero di Natale colorato non rivolgetevi al vostro oculista ma leggete il foglietto illustrativo :D.
La pubblico solo ora perchè si tratta di una pizza rustica che mia madre prepara soprattutto a Carnevale, ma abbiamo deciso di farla anche per il buffet di fine anno. Io e lei. E' molto raro cucinare insieme, anzitutto per la distanza che ci separa e per le nostre diverse concezioni della cucina. Lei più tradizionalista, io avanguardista. Abbiamo litigato anche per il cenone di Natale ma fortunatamente si giunge sempre ad un accordo e questa pizza rustica ne è testimone.

Vi chiedere, perchè la chiami Pizza? Ebbene, nel napoletano la maggior parte delle torte rustiche vengono chiamate pizza. Un esempio classico e famoso è rappresentato da quella di scarole.

PIZZA RUSTICA (della mamma) con BROCCOLI e SALSICCIA

Ingredienti x 6 persone
2 dischi di pasta brisèè da 32 cm potete comprarla oppure leggete qui la ricetta
400 g di salsiccia di suino fresca
300 g di fontina
1 tuorlo d'uovo
1 kg di broccoli
sale e pepe qb
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
peperoncino fresco facoltativo

servirà
- una tortiera da 28 cm

Preparazione
Sciaquare i broccoli, mondarli ricavandone solo gambi più teneri, foglie e cime migliori (se non volete faticare comprateli già puliti e selezionati al super mercato) e scolarli accuratamente.
In una padella, scaldare l'olio e il peperoncino, aggiungere i broccoli e lasciarli rosolare senza coperchio (regola della mamma) perchè creerebbe una "cappa" che lessa la verdura e questo non deve accadere.
Portare a cottura i broccoli rigirandoli più volte fino ad ottenere una consistenza tenera e non spappolata, quindi, tenerli da parte.
Tagliare a striscioline la fontina e sgrassare la salsiccia cruda.
Foderare il fondo della tortiera con uno dei dischi di pasta, sistemandola bene sui bordi e lasciando fuori l'eccesso.
Riempire con quest'ordine: metà dei broccoli, la salsiccia, il formaggio e l'altra parte dei broccoli.
Chiudere la pizza con l'altro disco di brisèè, eliminare l'eccesso con un coltello e pizzicare i bordi per chiudererla.
Spennellare con il tuorlo d'uovo e infornare a 170° per 25 minuti circa o fino a doratura.